venerdì 4 gennaio 2013

Se il Diavolo dice NO al razzismo


Busto Arsizio - Era in programma ieri la partita amichevole tra Milan e Pro Patria, che in verità si è giocata, ma solo per mezz'ora. Alla metà del primo tempo, durante la solita indifferenza per un'usanza barbara dei campi di calcio, quella dei buuu razzisti, ecco Boateng che si ferma raccoglie la palla e la scaglia in curva arrabbiatissimo.

Ecco, un secondo dopo tutti si accorgono di che cosa è successo. Dall'inizio della partita sono partiti i soliti cori razzisti, quei buuu di sottofondo, che come un dolore da stress ripetuto hanno portato all'esasperazione e all'apice della sopportazione prima Boateng e poi
Niang e Muntari.

I tre giocatori del Milan bersagliati dal pubblico o per meglio dire da una parte dei tifosi (spero piccola parte) stavano continuando a giocare la partita come sempre e come sempre tutti pensavano che sarebbe continuata così. Quei quattro sfigati razzisti che fanno buuu a ogni loro tocco di palla e il gioco che prosegue, senza  dargliela vinta o facendo finta di niente fino alla fine.

Invece no. Kevin Prince Boateng si ribella e dice basta. Interrompe il gioco e se ne va, seguito poi dai compagni Niang e Muntari e da tutta la squadra, che il capitano Massimo Ambrosini ritira dalla gara poco dopo.

Il Milan si è comportato bene, anzi Boateng ha spronato il Milan a fare la cosa giusta. La stessa cosa che andrebbe fatta sempre. Il fatto che sia avvenuta in amichevole aggrava, se possibile, la posizione dei coristi razzisti e proporzionalmente ridimensiona il gesto della squadra rossonera. In una gara ufficiale non credo che il comportamento della società sarebbe stato lo stesso.

Intendiamoci è già un grande passo in avanti rispetto all'indifferenza. Ieri il Milan e i sui calciatori hanno dimostrato che si può dire basta. Cominciando dal giocatore ganese che si è reso protagonista del gesto eclatante, ma anche dalle parole di Ambrosini: "Era ora di fare qualcosa."

Tra i vari tweet di reazione all'accaduto colpisce quello in cui si descrive l'imbarazzo dei genitori nello spiegare ai lori bambini il motivo della sospensione della gara.

Speriamo sia arrivata realmente l'ora di fare qualcosa di concreto e di intervenire "severamente" senza repressioni o punizioni esemplari, ma con l'alfabetismo della tolleranza e dell'integrazione, uniche "armi" vincenti contro l'ignoranza razzista.

Comunque, grande gol di Boateng, il gol più bello della storia del calcio.

Seguiranno polemiche .... ovviamente.

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