venerdì 15 luglio 2011
Copertina dell'Economist
Credo si capisca che siamo sotto osservazione.
Abbiamo bisogno di un governo credibile non di un patto per salvarne uno scriteriato che affosserà le speranze di milioni di cittadini per salvarne pochi.
Sarebbe stato più coraggioso far cadere questo governo e andare a elezioni anticipate, saremmo stati più credibili da parte dell'Europa e degli speculatori finanziari.
Dopo l'ennesimo "inciucio" bipartisan tra maggioranza e opposizione, in nome della salvaguardia dei mercati italiani, dovremmo aspettarci il conto.
Chi paga sono sempre i cittadini.
Per il momento niente di nuovo.
giovedì 14 luglio 2011
Un compagno per amico?
Sul sito di SEL leggo:
Roma, 6 lug. – ‘Addio compagni’. Nichi Vendola sdogana la parola ‘amico’. Partecipando alla presentazione del nuovo libro di Goffredo Bettini ‘Oltre i partiti’, il leader di Sel rivela: “Nel Pci mi dicevano che non si doveva dire ‘amico’, che bisognava dire ‘compagno’. Ho passato tutta la vita a ripetermi questa frase. Ma ora ho capito che era una stronzata, perche’ e’ stato un alibi per molti crimini. Io preferisco stare con molti amici, che mi aiutano a crescere”.
Molti sono quelli che reprimono la voglia e il piacere di utilizzare la parola “compagni” per non suscitare una ingiustificata sensazione di fastidio in chi non accetta di essere appellato con questo termine.
D'altra parte è vero che senza sovrastrutture politico sociali le due parole possono essere considerate sinonimi, ma non si nasconde che "compagno" usato in certi contesti delinea una certa aderenza ad un idea di società.
Il problema non è di chi usa o non usa il termine “compagni”, ma di chi lo subisce o fa finta di subirlo in nome della modernità.
Si possono chiamare compagni i compagni e amici gli amici.
Si possono chiamare amici i compagni e compagni gli amici, ma purtroppo oggi questi ultimi sono sempre meno.
Roma, 6 lug. – ‘Addio compagni’. Nichi Vendola sdogana la parola ‘amico’. Partecipando alla presentazione del nuovo libro di Goffredo Bettini ‘Oltre i partiti’, il leader di Sel rivela: “Nel Pci mi dicevano che non si doveva dire ‘amico’, che bisognava dire ‘compagno’. Ho passato tutta la vita a ripetermi questa frase. Ma ora ho capito che era una stronzata, perche’ e’ stato un alibi per molti crimini. Io preferisco stare con molti amici, che mi aiutano a crescere”.
Molti sono quelli che reprimono la voglia e il piacere di utilizzare la parola “compagni” per non suscitare una ingiustificata sensazione di fastidio in chi non accetta di essere appellato con questo termine.
D'altra parte è vero che senza sovrastrutture politico sociali le due parole possono essere considerate sinonimi, ma non si nasconde che "compagno" usato in certi contesti delinea una certa aderenza ad un idea di società.
Il problema non è di chi usa o non usa il termine “compagni”, ma di chi lo subisce o fa finta di subirlo in nome della modernità.
Si possono chiamare compagni i compagni e amici gli amici.
Si possono chiamare amici i compagni e compagni gli amici, ma purtroppo oggi questi ultimi sono sempre meno.
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Nato a Matera, residente a Laterza (TA), (sopra)vivo a Pisa dove studio, leggo, scrivo e perdo tempo in futili cose.
giovedì 7 luglio 2011
Già si cambia
Siamo partiti neanche da 10 minuti e già si cambia e nemmeno una cosa da niente: il titolo del blog.
Nuovo titolo, da Zen.0 a 2.zeno, è più bello dai.
Per ora niente di nuovo.
Nuovo titolo, da Zen.0 a 2.zeno, è più bello dai.
Per ora niente di nuovo.
Nato a Matera, residente a Laterza (TA), (sopra)vivo a Pisa dove studio, leggo, scrivo e perdo tempo in futili cose.
Si parte
Inizia da qui, con queste poche parole, l'avventura di Zen.0
Non so ancora bene cosa sarà, di cosa parlerà e dove andrà a finire, ma l'importante è il viaggio, il percorso, più della meta. Staremo a vedere.
Per ora, niente di nuovo.
Non so ancora bene cosa sarà, di cosa parlerà e dove andrà a finire, ma l'importante è il viaggio, il percorso, più della meta. Staremo a vedere.
Per ora, niente di nuovo.
Nato a Matera, residente a Laterza (TA), (sopra)vivo a Pisa dove studio, leggo, scrivo e perdo tempo in futili cose.
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