lunedì 29 agosto 2011

Fai sport? Occhio a ciò che indossi

 Fare sport, muoversi, faticare è un'attività salutare per il nostro stato psicofisico, questo ormai è assodato, ma a mettere a rischio la nostra salute ora potrebbero essere i nostri più stretti compagni di fatica.
Secondo uno studio, condotto da una compagnia indipendente, commissionato da Greenpeace, sono state rilevate tracce di materiali tossici sui capi di abbigliamento sportivo di tutte le principali marche.
Queste sostanze vengono utilizzate dalle aziende produttrici in una o più fasi del processo di produzione dei capi. Il problema è che restano attaccate a scarpe, t-shirt, maglie, pantaloni e vengono inevitabilmente assorbite dal nostro organismo ignaro e felice mentre combatte per una salute migliore.

Lo studio condotto su 15 marche importanti tra cui Adidas, Calvin-Klein, Converse, Kappa, Lacoste, Nike e Puma ha rilevato alcune sostanze sintetiche chiamate nonilfenoli etossilati (NPE) che rilasciati nell'ambiente si trasformano in nonilfenolo (NP). Questa sostanza è persistente, in quanto non si degrada facilmente ed entra nella catena alimentare sia attraverso gli scarichi industriali sia quando laviamo i nostri capi. Anche in piccolissime concentrazioni è stato dimostrato che è in grado di alterare il sistema ormonale dell'umo con conseguenze generalizzate e imprevedibili su tutti gli organi. Infatti queste stesse sostanze sono vietate in molti paesi del mondo, anche in Italia e in tutta Europa, ma vengono tollerate o ignorate nel caso di capi dei abbigliamento. Queti agenti chimici dannosi sono presenti nei due terzi dei capi analizzati e in 14 su 15 marche (solo GAP si salva).

Greenpeace dopo questo studio ha avviato la campagna DETOX che ha lo scopo di portare a zero l'uso di componenti tossici nei processi di produzione sensibilizzando i grandi marchi.
Nike e Puma si sono impegnate pubblicamente a farlo entro il 2020. Orecchie da mercante, e che mercante, da parte di Adidas che a oggi non si pronuncia. Per questo motivo è in atto un movimento, sostenuto da Greenpeace, per spronare Adidas a fare lo stesso.

Questa ricerca intitolata Panni Sporchi 2 segue un'altra conclusa a luglio (Panni Sporchi) che ha portato alla luce il problema degli scarichi tossici nei fiumi asiatici che raggiungono ormai concentrazioni elevatissime.

La grande sfida dell'inquinamento globale passa anche da qui, da noi e sopratutto dalle scelte che facciamo. Abbiamo la possibilità di incidere sulle multinazionali, al contrario di quello che ci vogliono far credere, e difendere l'unico luogo che abbiamo, che ci unifica indistintamente e che ci dà la straordinaria condizione di unità: il nostro pianeta.


Leggi il rapporto completo "Panni sporchi 2"
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