venerdì 13 luglio 2012

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Vittoria in tribunale per Greenpeace su Enel per la campagna "Facciamo luce su Enel"

Enel è il colosso nazionale che fornisce energia elettrica (e non solo) al Paese.
Vi siete mai chiesti come viene prodotta l'energia che arriva nelle vostre case e accende le vostre lampadine? Greenpeace Italia l'ha fatto e ha scoperto che Enel è il più grande produttore di energia elettrica da carbone. Avete letto bene "carbone".


Il carbone è una fonte energetica non rinnovabile e altamente inquinante. Le ricerche fatte da Greenpeace hanno portato a un rapporto con dati scioccanti sia per la salute della terra che per la salute dell'uomo.
Enel ovviamente ha smentito questi dati e ha cercato di zittire le proteste di migliaia di attivisti citando in giudizio Greenpeace per diffamazione. Erano contestate le affermazioni in cui si diceva che: "Enel è il maggior emettitore in Italia di CO2: 36,8 milioni di tonnellate emesse nel 2011. Emette una quantità di anidride carbonica pari alla somma delle emissioni attribuite al comparto dell’acciaio e del cemento, circa il 55% in più di quanto attribuito ai grandi gruppi di raffinazione." 
Veniva contestato in oltre l'uso di termini come: killer, vittime, sporca verità.



Oggi il giudice ha dato pienamente ragione a Greenpeace ribadendo nella sentenza che il nucleo dei dati e i termini utilizzati erano conformi alla verità e alla gravità del fatto.
Quindi non abbiamo solo le prove che Enel causa morti dovuti alla produzione di energia da carbone, ma anche una sentenza che le giudica vere.




Fate un giro sul sito di Greenpeace Italia per trovare tutti i dati e gli approfondimenti della campagna: FACCIAMO LUCE SU ENEL

giovedì 5 luglio 2012

#GiustiziaG8




Oggi è attesa nel tardo pomeriggio la sentenza sui pestaggi della Diaz a Genova ai margini del G8 del 2001.
Calci, pugni, manganellate, offese, violenze gratuite che ci hanno fatto vergognare difronte al mondo intero. Tra i ragazzi vittime degli abusi molti stranieri. Arresti illegali e torture in stato di detenzione da parte della polizia.
Questi sono fatti ormai noti, non ancora per la giustizia.

"La più grave interruzione dei diritti democratici in un paese occidentale dopo la seconda Guerra Mondiale" Amnesty International


I responsabili sono sempre stati assolti o condannati per reati insignificanti come l'abuso d'ufficio. Alcuni di loro hanno fatto anche carriera e sono stati promossi. 
Oggi chiediamo GIUSTIZIA.

Su Twitter l'hashtag di riferimento è #GiustiziaG8. 
Facciamoci sentire. 




Chiediamo tutti, per tutti e una volta per tutte: #GiustiziaG8

Firmate l'appello 10x100


Don't clean up the blood

mercoledì 4 luglio 2012

Diritti nel Bel Paese: Rapporto 2012 di Social Watch




Il Social Watch è una rete internazionale di oltre 500 organizzazioni in tutto il mondo. Dal 1995, attraverso l’analisi dei partner locali, si occupa di monitorare l’operato dei governi nazionali e degli organismi internazionali per sconfiggere ogni tipo di discriminazione e per affermare i diritti dell'uomo.
Il Rapporto sull’Italia, confezionato da Acli, Amnesty International, Arci, Crbm, Fcre, Lunaria, ManiTese, Oxfam Italia, Sbilanciamoci e Wwf, offre uno spaccato dettagliato e significativo sulla situazione non certo rosea del nostro paese.
Per saperne di più leggete l'articolo di Riccardo Noury su "Diritto al futuro a rischio" oppure scarica il Rapporto 2012 in pdf
Leggete anche l'articolo di Laura R. sul ioPretendoDignità.it  (campagna globale di Amnesty International)