martedì 26 giugno 2012

Giornata Mondiale contro la Tortura

 La tortura è un metodo di coercizione fisica o psicologica, talvolta inflitta con il fine di punire o di estorcere delle informazioni o delle confessioni; molte volte accompagnata dall'uso di strumenti particolari atti ad infliggere punizioni corporali. (da wikipedia)


Il 26 giugno è la giornata mondiale contro la tortura, pratica barbara utilizzata ancora in moltissimi Paesi, spesso per ottenere confessioni precofezionate e completamente false. Oppure ancora peggio solo per il gusto di picchiare e dare lezioni sommarie immediate sul posto da parte delle forze dell'ordine.

L'Italia non ha ancora inserito nel suo ordinamento giuridico il reato di tortura. Questo permette molto spesso azioni deplorevoli da parte delle forze di polizia nei confronti di detenuti o manifestanti.
A 10 anni dagli eventi che caratterizzarono il G8 di Genova, in particolare il massacro della Diaz e la morte del manifestante Carlo Giuliani sono ancora troppe le ombre sull'operato delle istituzioni.
Per quanto riguarda la Diaz i responsabili sono stati condannati per reati minori come l'abuso d'ufficio proprio perché manca il reato di tortura.
Per quanto riguarda le morti sotto regime di detenzione come i casi Cucchi e Uva, solo per citare i due più famosi, i processi sono ancora in corso d'opera, ma il sistema giuridico italiano ha pochi mezzi per individuare rapidamente i veri colpevoli.

Con Operazione Trasparenza, Amnesty International sta chiedendo con forza al governo italiano di dotare le forze dell'ordine di adeguati strumenti, di rendere identificabili gli agenti con codici alfanumerici di riconoscimento e di introdurre il reato di tortura.
Questo sia a tutela dei cittadini che vengono fermati, che possono in caso di eventuali abusi individuare l'agente colpevole, sia a tutela di tutti gli agenti, che in questo modo possono allontanare i veri colpevoli e le poche mele marce che ne rovinano l'operato.

Firma l'appello di Amnesty International: Operazione Trasparenza - Diritti umani e polizia in Italia


Diritti umani e polizia in Italia

Nessun reato può giustificare la pena di morte, tanto meno la tortura.


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