
L'Italia non ha ancora inserito nel suo ordinamento giuridico il reato di tortura. Questo permette molto spesso azioni deplorevoli da parte delle forze di polizia nei confronti di detenuti o manifestanti.
A 10 anni dagli eventi che caratterizzarono il G8 di Genova, in particolare il massacro della Diaz e la morte del manifestante Carlo Giuliani sono ancora troppe le ombre sull'operato delle istituzioni.
Per quanto riguarda la Diaz i responsabili sono stati condannati per reati minori come l'abuso d'ufficio proprio perché manca il reato di tortura.
Per quanto riguarda le morti sotto regime di detenzione come i casi Cucchi e Uva, solo per citare i due più famosi, i processi sono ancora in corso d'opera, ma il sistema giuridico italiano ha pochi mezzi per individuare rapidamente i veri colpevoli.
Questo sia a tutela dei cittadini che vengono fermati, che possono in caso di eventuali abusi individuare l'agente colpevole, sia a tutela di tutti gli agenti, che in questo modo possono allontanare i veri colpevoli e le poche mele marce che ne rovinano l'operato.
Firma l'appello di Amnesty International: Operazione Trasparenza - Diritti umani e polizia in Italia
Nessun reato può giustificare la pena di morte, tanto meno la tortura.