
Il giovane di 19 anni si chiamava William Perrone, incensurato, nessun collegamento con la criminalità organizzata. I carabinieri, avvisati da qualcuno che aveva visto strani movimenti alla periferia della cittadina jonica, si erano recati sul posto e trovando la strada sbarrata da una fila di sassi sono stati costretti ad aggirarli, a quel punto il giovane gli si è parato difronte con una pistola giocattolo priva del tappino rosso. I carabinieri a quel punto hanno esploso due colpi di pistola che hanno ucciso il giovane.

Infatti secondo indiscrezioni il ragazzo stava organizzando uno scherzo a passanti o amici, in località Selva San Vito, una strada in periferia poco trafficata e buia. Il ragazzo indossava una maschera da lavoro, una tuta blu da meccanico e un turbante improvvisato con un asciugamani.
Il carabiniere è stato ingannato dall'arma giocattolo, fedele riproduzione di una beretta priva del tappino di riconoscimento che permette l'identificazione a distanza.
La stessa zona negli ultimi anni è stata teatro di rapine e stupri con la stessa dinamica dei fatti della presunta messa in scena di questa notte. I responsabili di quei reati non sono mai stati presi. I carabinieri indagano ovviamente anche su questa pista, ma amici e parenti del giovane confermano che volesse organizzare uno scherzo in grande stile ad un amico.

Su come si sono svolti i fatti poi è lecito avere qualche riserbo, dato che la ricostruzione fornita è del comando provinciale dei carabinieri, ma sopratutto è da accertare cosa abbia realmente spinto il militare a sparare uccidendo il giovane.
Forse si poteva evitare.
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